Oggi vi parlo di una piacevolissima scoperta: per un weekend romantico non serve per forza arrivare a Venezia, ci si può fermare anche a Viterbo! Chi, come me, è del sud mi riuscirà a comprendere meglio: ogni volta che si vuole organizzare una fuga con il proprio fidanzato si pensa sempre a Venezia o Firenze, con tanto di biglietto del treno da millemila euro. E se vi dicessi che il Lazio riserva sorprese? Non vi ho ancora convinto? Vi racconto dello scorso weekend e poi vi ripropongo la stessa domanda.
Siamo arrivati a Viterbo, che dista un’oretta da Roma, giusto in tempo per il pranzo di sabato all’Osteria del Vecchio Orologio, il nome richiama magia e tradizione che ritroviamo all’interno del locale, tra archi a tutto tondo e mura in pietra tipica di Viterbo. Ma è una tradizione impreziosita da un tocco chic: degli sprazzi di lilla tra tavoli e sedie, una mise en place elegante (laddove, invece, il termine osteria può richiamare l’idea di piatti e tovaglioli di carta) e le portate ben impiattate, oltre che squisite.
Un altro ristorante splendido dove poter pranzare è un agriturismo slowfood a pochi km da Viterbo: I Giardini di Ararat. Mi viene complicato addirittura trovare le parole adatte per trasportarvi nell’atmosfera accogliente e, allo stesso tempo, raffinata in cui mi son ritrovata a pranzare. Stiamo parlando di alta cucina: le portate, incentrate principalmente su verdure autunnali, carne e accostamenti particolari, erano impiattate in modo eccellente, un piacere per gli occhi, oltre che per il palato! Abbiamo assaggiato tortini, sformati, tartare, ma la cosa che più mi ha fatta innamorare è stato il tiramisù con giglietto di Palestrina, biscotto della tradizione dolciaria romana (presidio slow food). Il locale è strepitoso, con tanto verde intorno, altalene appese agli alberi, una sala con vetrate che danno sulle colline vestite di colori autunnali, un camino grande, tavoli di legno scuro e centrotavola fatti di foglie, candele e melograno. Una graziosissima perla.
Uno degli hotel più belli in cui io abbia mai alloggiato è sicuramente l’Hotel Salus Terme , appena arrivata stentavo a credere a tanta meraviglia: struttura a 4 stelle con un centro termale d’eccellenza, con piscina interna, parco termale all’esterno, sauna, sale relax, vasca termale circolare con chaise longue interne per capire che la tua vita quotidiana fa schifo e vuoi che quella diventi casa tua. Siamo stati ospitati qui in occasione della Notte Bianca alle Terme, quindi ci siamo immersi in piscina intorno alle 21.00 e ci hanno quasi dovuto tirar fuori a forza all’1 di notte, mentre cercavamo di aggrapparci a qualsiasi cosa per non esser trascinati fuori da quel sogno (la scena è stata più o meno questa!). Siamo scesi di nuovo nel percorso termale la domenica mattina, per scattare qualche foto con un pò più di luce, dopo una colazione super abbondante in una sala meravigliosa che proprio mai nella vita un’esperienza così bella! Vi lascio un pò di foto che cercano di rendere onore a quest’esperienza, senza riuscirci troppo (consiglio di dare un’occhiata anche qui, così entro mezz’ora sicuramente prenoterete una stanza lol). Un breve cenno va fatto anche alle Terme dei Papi, struttura termale con piscina di 2000 mq, ma solo all’aperto (sabato pioveva, quindi siamo stati qui solo di passaggio), con un’atmosfera molto suggestiva creata dai vapori che salgono dall’acqua chiara e si stagliano su un cielo nero.
Non ci resta che parlare di Viterbo, la città dei Papi. E’ stata una piacevole sorpresa, non ne avevo mai sentito parlare come di una destinazione da weekend, invece mi sono dovuta ricredere: è caratterizzata da uno splendido centro storico medioevale, con stradine strette su cui troneggia il palazzo dei Papi, con la bellissima loggia nel quartiere San Pellegrino. Abbiamo visitato la Cattedrale di San Lorenzo, piazza del Plebiscito e piazza della Morte, a mio parere la più bella, completamente vestita di giallo e arancio. Da lì siamo scesi anche nella Viterbo sotterranea, con un tour breve che ci ha raccontato di questi cunicoli creati nel medioevo e poi utilizzati come rifugio durante le guerre del secolo scorso, seguito da una degustazione di prodotti tipici locali ottimi.
Dite la verità: vi ho convinto? E ora tutti a Viterbo!
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Ma che bello Marti! è incredibile! Avrei proprio voglia di terme!