Napoli è un universo intriso di incredibili contraddizioni: #InsolitaCatacombe e le bellezze del Rione Sanità

Raccontare di Napoli non è mai semplice: una città piena di contrasti, costellata di opere d’arte ma anche di storie tristi, protetta dal Vesuvio e cullata dal mare, le cui fragilità vengono oscurate dai sorrisi radiosi della gente.

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Quella che voglio raccontarvi oggi è una storia di grande umanità, di persone speciali e progetti emozionanti. Napoli non è solo “sole, mare e mandolino”. Napoli non è solo Gomorra.
Napoli è un universo intriso di incredibili contraddizioni.

Ma partiamo dall’inizio: tour al Rione Sanità con @insolitaitalia.
“Mamma sono stata invitata ad un tour per scoprire il Rione Sanità, tra le Catacombe e il Cimitero delle Fontanelle”
“Tu sei pazza.”
Stessa identica frase che i ragazzi della cooperativa La Paranza si sono sentiti dire più e più volte agli inizi, quando erano i primi a pensare di voler fare turismo nel rione Sanità.
Oggi le loro follie si sono trasformate in realtà, ma si sa: i pregiudizi sono difficili da scardinare.
La Paranza è una cooperativa che nasce nel 2006 da un’amicizia: giovani del Rione Sanità, amici, uniti dalla voglia di valorizzare il posto che più amano, quello in cui sono cresciuti. Lo stesso amore che ci hanno trasmesso con un progetto che ha dato i suoi frutti: nel 2016 ci sono stati più di 80.000 visitatori nel Rione Sanità!

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Un po’ di timore lo avevo anche io, inutile nasconderlo, ma sono stata completamente travolta dall’incredibile umanità dei ragazzi che ho conosciuto in questi giorni; abbiamo soggiornato alla Casa del Monacone, un antico convento trasformato in un b&b, proprio nella piazza principale del Rione Sanità, e fin da subito la sensazione è stata quella di sentirsi a casa: stanze accoglienti dai colori caldi, un piccolo terrazzino che dà sull’antico chiostro interno della Chiesa ed una sala per le colazioni in cui ci siamo trovati tutti a chiacchierare attorno ad un thè nei momenti di pausa del tour.

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Sono tante le storie che abbiamo ascoltato, le persone che abbiamo conosciuto, i percorsi che abbiamo incrociato: la prima sera abbiamo cenato insieme a “Le mamme della Sanità”, signore che provengono da condizioni di disagio socio-economico con un grande talento naturale, quello della cucina, che ci hanno preparato una cena squisita con i piatti della tradizione napoletana  (continuo a sognare ogni notte quella pasta e patate con provola!).

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Abbiamo visitato il Nuovo Teatro Sanità: un teatro all’interno di una chiesa settecentesca che impegna i ragazzi del quartiere in laboratori e spettacoli teatrali, che lancia l’ancora di salvezza della creatività a cui gli adolescenti possono aggrapparsi per evadere da una realtà complicata. La cosa che più mi ha colpito è stata la stanza laterale del teatro, una stanza inizialmente adibita alla danza, con le pareti specchiate e la barra per gli esercizi, dove giocano i bimbi, stracolma di giocattoli, colori, disegni e foglietti “oggi sono felice perché…” con la risposta più tenera di sempre “oggi sono felice perché non sono triste”.

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Ricorderò questo tour sicuramente per le emozioni: un altro momento splendido è stato la visita alla Casa dei Cristallini, una struttura gestita da ragazzi del quartiere che accoglie 40 bambini, aiutandoli con i compiti, con l’inglese, facendo merenda tutti insieme, insegnando loro anche la cultura del buon cibo.

Ho conosciuto Salvatore e qui ho quasi pianto.
Salvatore è un ragazzo che vive nei Quartieri Spagnoli e qui, appena uscito dal carcere, ha deciso di voler cambiare vita e aprire una falegnameria. Oggi insegna ai ragazzini come creare panchine, insegne, cestini per i Quartieri Spagnoli (“per la tangenziale, allà!”), partendo dai rifiuti ingombranti “perché la gente non la vuole smettere di buttare in strada le reti dei letti e allora io ci creo cose utili per la comunità”.
Ed io un quadretto colorato che rappresenta il Vesuvio, creato con lenzuola e vernici abbandonate, l’ho comprato e già appeso in casa.

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Il Rione Sanità ha tanto da offrire anche dal punto di vista artistico e culturale: chi vuole scoprire un altro lato di Napoli, oltre il Maschio Angioino, Piazza Plebiscito e il lungomare, deve assolutamente percorrere “Il Miglio Sacro” che si svolge in un giorno e comprende, con biglietto unico, le Catacombe di San Gennaro (esperienza mozzafiato), la Basilica di San Gennaro extra moenia, le Catacombe di San Gaudioso, il Cimitero delle Fontanelle. la Basilica di Santa Maria della Sanità, Palazzo San Felice e Palazzo dello Spagnuolo. Vi lascio qualche foto, così potete capire di cosa sto parlando.

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Non si può parlare delle bellezze di un quartiere senza nominare uno degli aspetti più tipici di Napoli: la sua cucina. Nel Rione Sanità ci sono due eccellenze: la pasticceria Poppella, con i suoi famosissimi Fiocchi di Neve (brioscine squisite con crema al latte all’interno) e la pizzeria Ciro Oliva- Concettina ai 3 santi (ho assaggiato la frittatina di pasta alla genovese più buona della mia vita!).

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Gli ingredienti per un tour completo ci sono tutti: siti culturali, bellezze artistiche e ottimo cibo. «Un proverbio italiano dice “Vedi Napoli e poi muori” ma io dico “Vedi Napoli e poi vivi” perché c’è molto qui degno di essere vissuto!» {Arthur John Strutt}

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