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Ho fatto il trasferimento all’Università Pegaso

Ho fatto il trasferimento all’Università Pegaso

Poco meno di un anno fa, vi raccontavo di aver cambiato casa ed ora mi sembra giunto il momento di rispondere alla fatidica domanda che mi ponete sempre più spesso su Instagram: “Marti, ma hai lasciato l’università?” “No, ho chiesto il trasferimento all’Università telematica Pegaso”. È un argomento che avrei voluto trattare prima, ma mi serviva del tempo per accettare…

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Ho cambiato casa!

Ho cambiato casa!

Credo che la cosa peggiore che possa accadere a chi scrive, scatta, a chi fa un lavoro “artistico” o ha un hobby creativo,  sia iniziare a farlo per gli altri, smettere di farlo per se stessi. Ho bisogno di buttar giù queste righe perché si sta chiudendo un’epoca, perché chiudere gli scatoli per il trasloco – non il primo, ma…

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Come si diventa influencer?

Come si diventa influencer?

Ho scritto questo articolo quasi due mesi fa, lo pubblico solo ora, ma l’introduzione ve la lascio uguale, che mi fa impazzire.

È l’una e mezza di notte, è fine Luglio ed io sto al mare.
Non ho sonno, esco in giardino, mi siedo sulla sdraio a righe bianche e gialle, la luna è talmente chiara da illuminare tutto: quale momento migliore per decidere di fare una chiacchierata con voi?

Mi presento: sono Martina,
digital content creator, web influencer, lifestyle blogger, insomma ognuno lo dice come vuole ma sostanzialmente questi paroloni in inglese indicano la stessa persona: chi guadagna con blog e social.
Tecnicamente, non è blogger solo chi guadagna con il blog ma anche chi un blog ce l’ha e basta, come passione, passatempo, senza farlo diventare un lavoro. A me oggi, però, interessa soddisfare tutte le vostre curiosità:

“Come si guadagna con Instagram?”
“Come hai iniziato?”
“Quali sono i consigli per diventare fashion blogger?”

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San Valentino: vendiamo i regali degli ex!

Si sta avvicinando il giorno più temuto dai fidanzati, la festività che porta con sé l’ansia di regali all’altezza “perché sennò vuol dire che non mi ami abbastanza” e allora io li vedo i ragazzi che stanno lì a scervellarsi e buttare giù idee
-“Trovato: le compro un paio di orecchini!
-“Ma ha i buchi alle orecchie?
-“Le compro una maglietta carina
-“Che taglia indossa?
-“Le prendo una borsa!
-“Quale colore le piacerebbe?
-“Ok, la porto a cena fuori e le regalo le rose.

Super originalità! Per non parlare di chi regala le stelle, che poi io vorrei capire: chi vi assicura che un attestato di carta scaricato da qualche sito online svedese con 20€ vi garantisce che quella stella esista e si chiami veramente “Annarella Amore Mio”?

Ad ogni modo, un post per San Valentino dovevo scriverlo per forza, potevo mai mancare all’appello solo io? Però, vi avviso: non sarà uno di quei centomila articoli di suggerimenti per i regali più belli di sempre (sveglia a forma di cuore, cuscino con le vostre facce – piuttosto single a vita -, orologi, borse dell’acqua calda a forma di cuore e candele profumate viste e riviste), tantomeno una raccolta di mete da sogno da fare con la vostra metà (e spendere un patrimonio: ci volevano loro a suggerire la cena romantica al tramonto in spiaggia a Bora Bora!). 

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Un brindisi all’anno peggiore e migliore della mia vita

Un brindisi all’anno peggiore e migliore della mia vita

Credo che solo il primo post che ho scritto sul blog mi abbia creato più ansia di questo: come raccontare di tutte le cose che mi sono successe quest’anno facendovi capire quanto ho sofferto e quanto ho gioito, scegliendo le parole adatte per non sminuire nessun attimo di questo anno folle, raccontandomi senza scoprirmi troppo – perché, per quanto trasparente io voglia essere con voi, ci sono delle cose che devono rimanere private – ma facendovi arrivare tutto?

Lo so cosa pensate di me: che viaggio tantissimo, che ho una vita fantastica, che sono fortunata.
In parte è così, ma non è tutto oro quel che luccica.

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Vieste, Agosto 2017

Ho vissuto i mesi peggiori della mia vita, costellati dalle esperienze migliori di sempre, in un contrasto che mi ha fatto perdere l’equilibrio, creando vortici di emozioni nuove, difficili da comprendere.

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“Come sei arrivata a fare quello che fai?” “Ma, precisamente, tu che fai?”

“Come sei arrivata a fare quello che fai?” “Ma, precisamente, tu che fai?”

“Come fai a viaggiare così tanto?”
“Quando hai iniziato?”
“Come si diventa famosi su Instagram?”

“Mi dai qualche consiglio per diventare influencer?”
E, la più bella, “Ma tu non stai mai a casa?”
(Al che ho risposto “me lo chiede sempre anche mia madre”)

Oggi voglio rispondere alle domande più frequenti che ricevo, così poi invio direttamente il link del post -strategie di marketing!- raccontandovi un po’ di come ho iniziato e dove spero di arrivare.

Ho scaricato Instagram nel Maggio del 2013, quando ancora non si parlava di web influencer, di Chiara Ferragni, di engagement, insights e tarantelle. L’ho scaricato un po’ per caso, per applicare i filtri “Valencia” e “Nashville” alle foto da postare su Facebook – quasi mi commuovo a rivederle per l’incredibile improbabilità del risultato estetico, eppure ne ero così fiera!

Fotografavo quattro ciliegie in fila sulla mia scrivania, oscene nail art che consideravo pura arte moderna, i cofanetti di anelli con qualche libro random, i biglietti del cinema, ma raccontarvele non basta, voglio rovinarmi: ve le faccio vedere!

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#LeffeperNorcia

Oggi voglio raccontarvi una cosa un pò diversa dal solito. Normalmente vi parlo di viaggi, di ricette, di organizzazione di feste, insomma: questo è il blog dei momenti felici.

Oggi voglio raccontarvi di un’iniziativa bella, nata, però, da un momento triste. Facciamo un passo indietro: circa un anno fa, tra il 24 Agosto e il 26 Ottobre, abbiamo vissuto la tragedia del terremoto nelle zone del centro Italia, più precisamente intorno ad Amatrice, con scosse fino a Castelluccio di Norcia, in Umbria. Io lì non ci ero mai stata, ma le foto della fioritura mi avevano fatta innamorare e quelle della città distrutta, poi, mi avevano fatta piangere.

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Qualche settimana fa leggevo che gli agricoltori di Norcia hanno cominciato la raccolta delle lenticchie, prodotto tipico di queste zone, festeggiato come il primo passo di un “ritorno alla normalità”.

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E se eliminassimo i turisti da Roma?

Avvertenze: se siete persone normali, questo articolo potrebbe sconvolgervi.

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Inizio con una domanda: vi è mai capitato di trovarvi di fronte al Colosseo con la voglia di scattare una bella fotografia e, dopo aver tirato fuori il cellulare, esservi resi conto di aver ripreso solo teste di turisti, ombrelli, mani alzate, braccia che compaiono ai bordi dello scatto e, sfocato sullo sfondo, un pezzo di Colosseo?
Vi è mai capitato di volervi immortalare col sorriso nel momento del lancio della monetina nella Fontana di Trevi e ritrovarvi in foto contornati da facce mezze tagliate di turisti tedeschi con gli occhiali e i pantaloncini floreali?

Questo è un pò il dramma di Roma, come anche di Venezia, Firenze, Parigi: durante il giorno sono invase dai turisti e render loro onore con le fotografie diventa sempre più complicato. Come eliminare, quindi, tutti i turisti dalle città più turistiche del pianeta?

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