Avvertenze: se siete persone normali, questo articolo potrebbe sconvolgervi.
Inizio con una domanda: vi è mai capitato di trovarvi di fronte al Colosseo con la voglia di scattare una bella fotografia e, dopo aver tirato fuori il cellulare, esservi resi conto di aver ripreso solo teste di turisti, ombrelli, mani alzate, braccia che compaiono ai bordi dello scatto e, sfocato sullo sfondo, un pezzo di Colosseo?
Vi è mai capitato di volervi immortalare col sorriso nel momento del lancio della monetina nella Fontana di Trevi e ritrovarvi in foto contornati da facce mezze tagliate di turisti tedeschi con gli occhiali e i pantaloncini floreali?
Questo è un pò il dramma di Roma, come anche di Venezia, Firenze, Parigi: durante il giorno sono invase dai turisti e render loro onore con le fotografie diventa sempre più complicato. Come eliminare, quindi, tutti i turisti dalle città più turistiche del pianeta?
Instagram insegna che è possibile: basta scattare alle prime luci dell’alba.
Avete capito bene: tutti gli Instagramer che si rispettino si sono svegliati alle cinque di mattina almeno una volta nella loro vita e, tra qualche sbadiglio e molti caffè, si sono divertiti in giro con le loro macchine fotografiche.
“Ma siete pazzi?!”
“Si” – è l’unica risposta possibile.
Moltissimi scatti di fashion blogger sono stati creati ad orari bizzarri per evitare di trovarsi immersi nella confusione dei monumenti presi d’assalto nelle ore di punta.
Ho deciso di provarci anch’io e voglio raccontarvelo.
Mi organizzo con un’amica, Benedetta, per scattare insieme a Roma all’alba. Alle 5:30 suona la sveglia. Mi maledico per quest’idea folle. Torno a dormire. Alle 5:45 risuona la sveglia – “Ora o mai più” – mi alzo. Cerco di capire chi sono, come mi chiamo e perchè sono già sveglia se è notte. Lo capisco. Mi maledico di nuovo.
Cammino a tentoni nel buio, sperando di non colpire nessun comodino. Raggiungo la valigia e decido di voler indossare l’abito lungo rosa. Ma fa freddo. Allora sotto ci metto i leggins neri – “se si vedono nelle foto, me li tolgo in mezzo alla strada”. E’ inutile portare il cambio outfit (tutte le foto con lo stesso vestito sai che noia!) perchè ci pensa già Benedetta a portare più vestiti. Provo a truccarmi ma gli sbadigli mi fanno scendere le lacrime che sciolgono il mascara. Andiamo bene.
Mi trovo in metro, con un vestito lungo sopra un pantalone, truccata come se stessi andando in discoteca, alle sei di mattina. Percepisco che i pochi lavoratori assonnati costretti a svegliarsi presto che trovo per strada mi stanno guardando tra il curioso e il perplesso, qualcuno addirittura divertito. Raggiungo Benedetta a Barberini, la nostra giornata incomincia a Fontana di Trevi.
C’era una sola turista, credo brasiliana, che ci ha chiesto di scattarle ottomila foto. Superata questa piccola pausa, fatta ancor prima di iniziare, abbiamo fotografato dalle 6:30 alle 9:30 in giro per una Roma deserta, splendida, emozionante. Con cambi d’abito fatti al volo (un vestito infilato sopra l’altro per motivi di tempistiche) e nessun caffè, abbiamo vissuto la vera città eterna, silenziosa, immobile, maestosa.
Lo rifarei? Cento, mille volte. Magari con qualche caffè in più.
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Prova a farlo a New York!