Tra hotel di lusso e castelli di principesse – 3 giorni a Vienna

Sono partita con l’idea di vivere qualche giorno di divertimento – con Giorgia e miliardi di foto – in una città in cui non ero mai stata e mi sono scoperta innamorata di una capitale che, devo ammettere, avevo sottovalutato: una città romantica, elegante, che ricorda il passato con le carrozze da fiaba con i cavalli bianchi che passeggiano per le vie del centro (ok forse ho un po’ esagerato con questa storia delle carrozze: su 800 foto, 463 le ho scattate ai cavalli), la Reggia di Schönbrunn – il maestoso castello di Sissi, i palazzi dorati di epoca asburgica.

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Si può respirare l’arte passeggiando al Belvedere, castello barocco che ospita collezioni d’arte, tra cui le opere principali di Klimt, o lasciarsi incantare dall’Orchestra Mozart al Teatro dell’Opera di Vienna, la Staatsoper. Per gli amanti dello shopping c’è Mariahilfer Strasse, una via lunga circa 2 km costellata di ogni tipo di negozio – che noi abbiamo accuratamente evitato perché la valigia già all’andata a stento si chiudeva #disagidafashionblogger -, ma si può scegliere di passare il pomeriggio comodamente seduti in uno dei numerosissimi caffè di Vienna, elegantissimi, assolutamente adatti alle Instagram addicted – Giorgia ogni volta doveva tirarmi di forza per farmi scollare da quei tavolini – assaporando fette di Sacher come se non esistesse prova costume.

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Costruiamo insieme un itinerario di viaggio: noi siamo state a Vienna praticamente quasi cinque giorni, la metà dei quali trascorsi a scattare fotografie e capire come organizzarci, perdere tempo nei bar e rilassarci in hotel, quindi, a differenza del racconto di Lisbona, non sarebbe molto utile prendere spunto dalle reali tempistiche del nostro viaggio. Ho pensato di raccontarvi tutto quello che abbiamo fatto, grazie anche ai suggerimenti di Vienna Tourist Board, riorganizzandolo in tre ipotetici giorni di viaggio. Partiamo!

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Giorno 1 – alla scoperta della città

Appena arrivo in una nuova città, mi piace prendermi del tempo per entrarci in sintonia: respirarne l’atmosfera, immergermi nella nuova lingua, conoscere le abitudini dei cittadini. Per questo, cerco di dedicare la prima giornata alle passeggiate in centro, all’assaggio di qualche cibo tipico, alla scoperta dell’architettura, ma senza programmi serrati e mille corse tra musei, chiese, negozi. Una passeggiata, come fosse una domenica pomeriggio.

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Primissima tappa: lasciare le valigie in albergo e rinfrescarci dopo il volo. Noi abbiamo scelto uno dei migliori luxury hotel della città: il Sans Souci Wien, super centrale, nella zona dei musei, a mezzo passo dalla metro.
Ora immaginatevi la scena: io e Giorgia, stressate dal problema dell’unico bagaglio a mano con easyjet, dopo aver passato un’ora a cercare di infilare in tutti i modi le borse nelle valigie, con le cerniere mezze aperte, due ore in volo e mezz’ora a chiedere informazioni in austringlese (io ci credo che cercano di parlare in inglese, ma il pensiero esce fuori in una specie di lingua strana piene di V e K), struccate, con tre giubbini addosso – sempre per il problema della valigia -, arriviamo nella hall di questo meraviglioso hotel. Per onestà intellettuale, devo fare un breve cenno al nostro scarsissimo inglese imbarazzante – come se tutto questo non fosse già abbastanza – sul quale, però, sorvolerò.
Non riesco neanche a raccontarvi la bellezza della nostra Luxury Room: arredi di design, tecnologie avanzate, linee pulite ed eleganti, colori caldi e armonici. Un sognoC4D8D23A-B819-437C-8360-DF0128508EB6

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Sistemiamo le valigie, ci riposiamo un attimo e dritte verso il centro: passeggiata tra le strade principali, tra carrozze trainate dai cavalli e artisti di strada che suonano la chitarra e dipingono cartoline, salita sul Duomo di Vienna, Stephansdom, per avere una vista panoramica sui tetti della capitale, a due passi dalla casa in cui visse Mozart, che noi abbiamo beatamente ignorato, preferendo un primo pit stop all’Hotel Sacher per assaggiare sua maestà la SacherTorte. Ora io, amante del cioccolato e protettrice dei dolci, devo confessarvi di essere rimasta un po’ delusa, possibile che sia diventato un posto acchiappaturisti? Possibile.

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Stanche per il volo e la mattinata in giro, decidiamo di tornare in albergo per goderci la Spa e un po’ di meritato relax – perché la vacanza è anche questo-, ma dove pranzare? Da Glacis Beisl, ristorantino adorabile immerso in un giardino a due passi dall’hotel, zona musei, suggeritoci da Vienna Tourism Board. Piatto tipico? La Wiener Schnitzel, una cotoletta di vitello impanata nello strutto tanto buona quanto difficile da pronunciare (tra l’altro, unica parola che abbiamo imparato, chissà perché proprio di cibo!).

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Come concludere al meglio il primo giorno a Vienna dopo ore trascorse a rilassarsi nella Spa, tra piscine, saune e solarium? Con una degustazione di champagne (che ha il costo di 55 euro a persona), in una splendida sala barocca del Sans Souci, con le luci soffuse, un caminetto e le poltrone in velluto! Il fatto che io sia mezza astemia e che Giorgia abbia quindi bevuto l’equivalente di venti bottiglie di champagne è una storia che vi racconterò in separata sede. Come anche il fatto che, con la febbre, ho super intelligentemente pensato di stare un’ora in sauna per riscaldarmi e sono uscita da lì con la morte addosso. 

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In questa foto avevo la febbre a 38.

Giorno 2 – Arte, cultura e cucina etnica

Vienna ha tanto da offrire, ma la cultura può attendere davanti alla colazione! Un suggerimento per unire le due cose senza perder tempo (per chi, a differenza nostra, non è disposto a spostamenti di due ore tra un posto e l’altro pur di far foto o a star seduto tutta la mattina a godersi la Sacher – scelte discutibili le vostre, amici): il Cafè Central, a 300 metri dalla Hofburg (residenza ufficiale del Presidente). Un tradizionale caffè viennese, al pianterreno del palazzo della Borsa di Vienna, ritrovo di intellettuali del secolo scorso: con archi e soffitto a volta, camerieri vestiti di tutto punto, una vastissima scelta di dolci (ma moltissimi turisti), per una colazione da film.

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Immagine presa dal web
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Immagine presa dal web

Hofburg è il palazzo imperiale che offre molti spunti culturali: è possibile organizzare la visita agli appartamenti imperiali (con la sala da pranzo imbandita e tutte le stanze ricostruite fedelmente), al museo dei gioielli della corona, visitare il museo di Sissi o la cappella imperiale. Consiglio: non lasciatevi sfuggire la biblioteca nazionale austriaca! Sembra di entrare nel film della Bella e la Bestia, a due piani, con scaffali altissimi pieni di libri antichi, scale in legno, mappamondi.

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E’ già ora di pranzo? Il mio secondo momento preferito dopo la colazione! Oggi pranziamo in un posto incredibile: il NaschMarkt! Un mercato con più di 120 bancarelle e locali che uniscono le cucine di tutto il mondo: spezie colorate, piatti etnici, grandi classici della nostra cucina, la frutta variopinta. Un posto in cui non è possibile non essere allegri! Io ho preso un piatto tipico greco e Giorgia ancora e per sempre la famosa schnitzel.

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Dopo una sfiziosa pausa pranzo siamo pronti per immergerci nell’arte pura: è arrivato il momento del Belvedere! Nato come residenza estiva dei principi, questo splendido palazzo barocco ospita oggi una raccolta di opere d’arte dal Medioevo fino ai giorni nostri, sulle quali primeggia senza dubbio “Il bacio” di Klimt. Il Belvedere è leggermente fuori mano, un po’ distante dal centro, perciò suggerirei di considerare l’idea di perderci un pomeriggio intero.

Cambio hotel: il Sans Souci è splendido, ma decidiamo di cambiare zona e soggiornare al Melià, un hotel di design situato nel grattacielo più alto dell’Austria, nel quartiere business della capitale, a due passi dal Danubio.

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Neanche il tempo di arrivare che iniziamo a sfasciare (ovviamente sto esagerando amici gestori di hotel nei quali verrò prossimamente!) la stanza per fare le foto: prendiamo il materasso, lo alziamo dalla rete e lo posizioniamo vicino alla parete fatta di vetrate con vista sulla città. Vuoi non far uscire la foto del secolo al quindicesimo piano? E no! Quindi prendiamo in prestito anche una pallina di fiori dalla hall, che usiamo anche nella vasca insieme allo champagne. Foto fatta.

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Giorno 3 – divertimento e ristoranti stellati

Dopo un’abbondante colazione in hotel, decidiamo di dedicare la terza mattina al divertimento puro: andiamo al Prater, parco divertimenti più famoso di Vienna, con la celebre ruota panoramica (molte attrazioni sono chiuse nel periodo invernale, per riaprire da Marzo ad Ottobre)! E’ a causa del Prater se è fallito il mio piano di descrivervi cos’abbiamo fatto io e Giorgia giorno per giorno: praticamente ci siamo tornate quasi tutti i giorni, a scattare foto al tramonto, mangiare zucchero filato azzurro, andare sulle montagne russe con tripli giri della morte e, una delle cose più belle che io abbia mai fatto, salire sulla star flyer! Ok, detta così potrebbe non dirvi nulla, allora chiamiamola come si chiama: il più grande “calci in culo” del mondo! 117 metri d’altezza (quanto un edificio di 33 piani), con i sedili che volano a 60 km/h, un posto unico per godersi il tramonto su Vienna, sospesi nel vuoto, con il vento tra i capelli e una meravigliosa sensazione di libertà.

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1F228775-75A9-483A-8F3D-859D226629C0Con il pieno di adrenalina e il cuore in gola, tra una giostra e l’altra, iniziamo ad avere un leggero languorino: è ora di pranzo, oggi ci trattiamo bene e scegliamo il ristorante Edvard, con una stella Michelin! Vorrei anche raccontarvi i nostri piatti, ma le mille preparazioni, gli accostamenti di ingredienti particolari, la cura di ogni singolo dettaglio richiederebbe molto più spazio rispetto ad una pagina di un blog: l’esperienza è stata spettacolare, ci hanno trattato come principesse, facendoci scoprire sapori nuovi, intensi, difficili da dimenticare, conquistandoci totalmente con gli elegantissimi impiattamenti.

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Come sfruttare al meglio l’ultimo pomeriggio? Con una passeggiata nell’ Hundertwasserhaus, complesso di edifici popolari coloratissimi, dalle facciate particolari e divertenti, divenuto una delle principali attrazioni architettoniche dell’Austria.

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Stiamo per perdere l’aereo, dobbiamo scappare in aeroporto, ma vi lascio il link all’articolo di Giorgia per poter leggere qualche curiosità in più sul nostro viaggio e sulle cose da poter fare in questa splendida città: qui.

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Grazie Vienna, sei stata fantastica.

 

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